Diocesi di Vicenza
Battesimo

Battesimo

Il Catechismo della Chiesa Cattolica definisce così il battesimo:

Il Sacramento del Battesimo

1213 Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, la porta d’ingresso alla vita nello Spirito, e la porta che apre l’accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione: Il Battesimo può definirsi il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l’acqua e la parola.

I. Come viene chiamato questo sacramento?

1214 Lo si chiama Battesimo dal rito centrale con il quale è compiuto: battezzare (baptizeis in greco) significa «tuffare», «immergere»; l’«immersione» nell’acqua è simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo, dalla quale risorge con lui, quale «nuova creatura» (2 Cor 5,17; Gal 6,15).

1215 Questo sacramento è anche chiamato il «lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo» (Tt 3,5), poiché significa e realizza quella nascita dall’acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno «può entrare nel regno di Dio» (Gv 3,5).

II Battesimo «è il più bello e magnifico dei doni di Dio. […] Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d’immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso. Dono, poiché è dato a coloro che non portano nulla; grazia, perché viene elargito anche ai colpevoli; Battesimo, perché il peccato viene seppellito nell’acqua; unzione, perché è sacro e regale (tali sono coloro che vengono unti); illuminazione, perché è luce sfolgorante; veste, perché copre la nostra vergogna; lavacro, perché ci lava; sigillo, perché ci custodisce ed è il segno della signoria di Dio».

Due delicate questioni inerenti alla pastorale battesimale (dai Vescovi del Nord Est)

a) Una prima questione su cui occorre dire una parola di chiarificazione riguarda i criteri di ammissibilità al Battesimo: la richiesta di battezzare va accolta sempre e comunque?      Secondo il CJC il battesimo può essere differito solo in casi eccezionali: quando “manca del tutto la fondata speranza che il figlio sarà educato nella religione cattolica”. Nel valutare la domanda di battesimo dei genitori occorre quindi molta saggezza, paziente dialogo, motivazioni convincenti, ma anche comprensione, amabilità e misericordia. Papa Francesco così si esprime nella Evangelii gaudium: «Tutti possono partecipare in qualche modo alla vita ecclesiale, tutti possono far parte della comunità, e nemmeno le porte dei Sacramenti si dovrebbero chiudere per una ragione qualsiasi. Questo vale soprattutto quando si tratta di quel sacramento che è “la porta”, il Battesimo» (EG 47). E il recente documento della CEI “Incontriamo Gesù” afferma: «Quando il contesto riguarda genitori separati o divorziati, coppie in situazione canonica irregolare, quando uno o entrambi i genitori sono lontani dalla pratica ecclesiale, sarà cura della comunità cristiana accogliere la domanda del sacramento accostando con delicatezza queste situazioni, proponendo un cammino di preparazione anche attraverso il dialogo con famiglie cristiane che possano accompagnare la riscoperta della fede” (n. 59). 

b) La seconda questione concerne i padrini. Essi – intesi alla luce della tradizione – costituiscono l’espressione della cura materna della Chiesa e rivestono un duplice compito: da una parte collaborare con i genitori nella formazione religiosa del figlio, dall’altra avere una relazione costruttiva con il “figlioccio” attraverso l’esempio, il consiglio, l’incoraggiamento, la preghiera. Occorrerà quindi curare per tempo la loro scelta e la loro preparazione. Riferendosi ai padrini, così afferma il documento CEI “Incontriamo Gesù”: «Lungi dallo svilirli a livello pratico, si tratta di prepararne la scelta, la qualificazione e la valorizzazione” (70). Dal momento, tuttavia, che molte volte si ha a che fare con persone che – pur desiderando svolgere il ruolo di padrini – mancano dei requisiti canonici richiesti4, la Conferenza Episcopale Triveneta – come previsto dal documento CEI citato al n. 70 – valuta positivamente e ritiene che possa essere adottata «l’opportunità pastorale di affiancare – solo come testimoni del rito sacramentale – quelle persone indicate dalla famiglia che, pur non avendo i requisiti prescritti, esprimono pur sempre una positiva vicinanza parentale, affettiva ed educativa».  In questo senso è opportuno richiamare che la CEI ha anche indicato – come già sostanzialmente affermava la CET nel 2002 – che “per quanto riguarda in particolare la Confermazione, tale funzione [di padrino/madrina] può essere assunta opportunamente da un catechista o da un educatore” e quindi anche “la possibilità per le famiglie di scegliere tra operatori pastorali o altre figure significative dei gruppi famigliari che operano in parrocchia e conoscono i ragazzi”. In ogni caso, affinché la questione dei padrini non diventi l’elemento essenziale della celebrazione, va ricordato che il CJC indica che a chi riceve il Battesimo e la Confermazione il padrino venga dato “in quanto possibile” (cann. 872 e 892).

Il battesimo abilita il credente a far parte della comunità cristiana. Per questo motivo i battesimi saranno celebrati in forma comunitaria. La fede non è mai solo un fatto privato, è qualcosa che riguarda tutta la comunità, che è chiamata ad essere presente quando qualcuno entra a far parte di essa.

Per l’anno 2025 le date fissate sono:
  • 9 febbraio
  • 11 Maggio
  • 6 Luglio
  • 21 Settembre
  • 9 Novembre

N.B. Per le parrocchie di Castana, Fusine e Laghi, che hanno la SS. Messa a Rotazione, i battesimi verranno celebrati nella domenica che più si avvicina alle date indicate sopra.
Per richiedere il battesimo contattare la Canonica per la conferma della data e poi scaricare il Modulo Richiesta Battesimo compilato in ogni sua parte e allegare il documento al Modulo di Contatto presente sul sito.